NapoliTavole rotonde per la co-progettazione di politiche pubbliche: “i Tavoli”
Perché è un esempio da prendere a modello?
Nel 2011, durante il primo mandato della giunta comunale, è stata organizzata una tavola rotonda consultiva con enti pubblici e rappresentanti del settore terziario allo scopo di sviluppare politiche di inclusione comuni e condivise. Da allora, la tavola rotonda si è trasformata in uno strumento efficace di promozione del dialogo tra i cittadini e l’amministrazione locale. L’obiettivo ultimo era quello di migliorare l’operato del settore pubblico, imparare dal lavoro sul campo delle ONG e ascoltare le richieste e gli spunti offerti dalla società civile.
In cosa consiste?
L’amministrazione ha convocato i Tavoli più o meno con cadenza mensile per la gestione di emergenze o secondo necessità. I Tavoli sono stati organizzati attorno ad aree tematiche incentrate sulla migrazione e sulla problematica dei senzatetto. L’esperienza dei Tavoli mirava a coordinare le attività del settore pubblico e della società civile per superare la frammentarietà dei servizi a disposizione della popolazione migrante.
Qual è il risultato?
Grazie alle tavole rotonde, soprattutto quella sulla migrazione, l’amministrazione ha potuto ascoltare l’input della società civile in relazione a situazioni e problemi specifici sperimentati dagli stranieri nei confronti dell’amministrazione. In seguito a una serie di scambi con gli attori locali, l’ufficio anagrafe del comune è riuscito a migliorare i servizi forniti e a correggere alcune inefficienze. “Possiamo dire che la società civile ha promosso e dato attuazione a un processo dal basso per l’acquisizione di capacità che ha trovato il sostegno dell’amministrazione. [...]”