UtrechtCreazione dei centri Bed, Bath and Bread e assistenza durante la pandemia
Perché è un esempio da prendere a modello?
Il comune di Utrecht è noto per l’impegno che da sempre ha profuso verso la ricerca di soluzioni permanenti per contrastare il disagio sociale e il soggiorno irregolare di migranti privi di documenti. Sebbene questa iniziativa sia comune ad altre città olandesi, Utrecht è stata la prima a sviluppare quelli che più avanti sono stati denominati i centri Bed, Bath and Bread (dormire, lavarsi, mangiare). La città ha adottato un approccio che dà particolare importanza ai diritti umani, all’advocacy e alle azioni legali strategiche, nonché alla collaborazione con ONG locali e, soprattutto, alla ricerca di soluzioni durature, in particolare per una maggiore certezza della concessione della residenza grazie all’assistenza di consulenti legali professionisti.
Contatto
Stichting Noodopvang Dakloze Vreemdelingen Utrecht (Fondazione Rifugio di emergenza per stranieri senza fissa dimora Utrecht)
E-Mail: info@sndvu.nl
In cosa consiste?
Rispetto agli altri comuni pilota, l’approccio di Utrecht spicca perché prevede un’assistenza legale prolungata, il ricorso a sistemazioni decentrate e ammette anche soggiorni di durata indeterminata. L’uso di sistemazioni decentrate significa anche che i migranti privi di documenti residenti a Utrecht e ospitati nei Centri nazionali per l’immigrazione (LVV) sono rimasti relativamente protetti dalla pandemia. Utrecht continua inoltre a creare nuovi percorsi per includere i migranti irregolari nel progetto LVV a dispetto delle barriere sempre più numerose che vengono erette a livello nazionale. Ad esempio, i funzionari dell’amministrazione locale stanno valutando la possibilità di utilizzare le “carenze occupazionali” come canale (indiretto) per la regolarizzazione dei migranti privi di documenti. Esempi di “carenze occupazionali” in aumento nei Paesi Bassi includono il settore dell’insegnamento e le professioni mediche.
Chi sono i fautori del progetto? Come è stato realizzato?
Nel 2018, dopo anni di pressioni da parte dei comuni, il governo dei Paesi Bassi ha sottoscritto un accordo con l’Associazione dei comuni olandesi per creare una rete nazionale di centri di accoglienza e di assistenza attraverso cinque progetti pilota finanziati a livello centrale. L’obiettivo di questi Centri nazionali per l’immigrazione (LVV) è quello di collaborare alla ricerca di soluzioni sostenibili per i migranti irregolari al fine di indirizzarli verso il rimpatrio volontario assistito, la migrazione secondaria o la regolarizzazione della propria posizione. Questi centri sono destinati a persone prive del diritto di residenza che non possono venire ospitate presso le tradizionali strutture di accoglienza. Utrecht partecipa dall’aprile 2019 a questo ambizioso progetto pilota.
Qual è il risultato?
Ricercatori ed esperti hanno lodato l’approccio di Utrecht, che negli ultimi dieci anni ha fatto registrare una percentuale di successo superiore al 90% nella risoluzione dello stato giuridico irregolare di circa 900 persone. Tra il 2002 e il 2019 il 59% dei casi si è risolto con la regolarizzazione della posizione giuridica dell’interessato. Questo tasso di successo è sensibilmente superiore alla media nazionale e spesso i consulenti alle politiche di Utrecht ne attribuiscono il merito all’esperienza delle ONG locali.
Cosa c'è di nuovo nel 2023?
La fase pilota del progetto LVV per le persone senza un regolare diritto di soggiorno si è conclusa con successo nel 2022. Secondo la valutazione finale del progetto, è stata trovata una "soluzione permanente" per il 18% dei partecipanti e una "soluzione semi-permanente" per il 41% per il loro status di residenza precaria. Il rapporto afferma inoltre che il programma ha avuto un impatto positivo sul benessere mentale dei partecipanti. Il sostegno individuale degli interessati garantisce una discussione sociale e politica più approfondita dei problemi con cui si confrontano i migranti partecipanti.
Dopo la fase pilota, il governo ha valutato se il progetto potesse essere introdotto a livello nazionale nei Paesi Bassi e ha infine deciso, nell'accordo di coalizione del 2022, di ampliare questo tipo di accoglienza a livello nazionale. Tuttavia, nel maggio 2023 il governo centrale ha inaspettatamente interrotto i finanziamenti ai comuni per le sistemazioni LVV. Le ONG coinvolte e la società civile dei comuni hanno fortemente criticato questa decisione.